Un vasto studio israeliano mette a confronto gli anticorpi naturali con quelli indotti da vaccino contro il nuovo coronavirus. Questa ricerca – riportata da Tommaso Carboni e di cui ha dato notizia pochi giorni fa la rivista Science – ha confermato che la protezione immunitaria naturale, che si sviluppa dopo un’infezione da SARS-CoV-2, offre una protezione molto maggiore contro la variante Delta rispetto a due dosi di vaccino Pfizer-BioNTech. C’è di che riflettere.
Sempre In Israele 152 persone vaccinate con la doppia dose di vaccino Pfizer e nonostante questo ricoverate in 17 ospedali del Paese, sono stati inclusi in uno studio per capire come mai il virus abbia “bucato” le difese innalzate dal vaccino, la cui efficacia è peraltro comprovata nella prevenzione dei sintomi del Covid19, soprattutto quelli gravi, e dell’ospedalizzazione.
Queste 152 persone costituivano la metà del totale delle persone vaccinate e comunque ricoverate con il Covid, sviluppato almeno 7 giorni dopo la seconda dose.
Lo studio ha evidenziato come tra i 152 soggetti seguiti, 38 hanno sviluppato sintomi severi e di questi 34 persone sono morte L’interrogativo era capire come mai il vaccino fosse risultato inefficace.
Si trattava di pazienti anziani e che soffrivano di diverse condizioni, come ipertensione (71%), diabete (48%), demenza, cancro, malattie croniche del polmone o del rene, del fegato. Quasi tutti avevano comorbilità: solo il 4% aveva una sola malattia
Tutti, inoltre, avevano un sistema immunitario indebolito che, nel 40% dei casi, era anche già compromesso.
La ricerca è stata pubblicata sulla rivista “Clinical Microbiology and infection” ed è stata condotta in 17 ospedali israeliani sotto la guida di Tal Brosh-Nissimov, dell’Università Samson Assuta Ashdod e dell’Università Ben Gurion.
Tutti i pazienti esaminati erano stati vaccinati con due dosi del vaccino della Pfizer-BioNtech e, benché si tratti di una netta minoranza rispetto alle migliaia di persone che hanno ricevuto lo stesso vaccino mettendosi al riparo dall’infezione, la loro storia solleva l’attenzione sul problema dei casi in cui il virus riesce, comunque, a bucare il vaccino e non necessariamente sotto la spinta delle varianti.
Cosa significa, a mio parere, questo?
Che le persone fragili, con malattie pregresse continuano a morire di Covid come prima anche se vaccinate, che il siero genico sperimentale non immunizza, che i no vax non c'entrano nulla o poco con la ripresa vertiginosa dei contagi, che molti vaccinati che hanno il green pass e super green pass sono untori come i non vaccinati, che gli stessi sono ancora più pericolosi dei non vaccinati perchè possono andare in giro con il certificato verde valido ma infettati dal virus senza esserne a conoscenza.
E' per questo che, come ho sempre sostenuto, i tamponi, almeno per andare al lavoro, dovrebbero essere fatti a tutti, vaccinati e non vaccinati.